Anche l’Italia ha avuto il suo Hachiko: la storia dell’amico a quattro zampe Fido
Hachiko era l’Akita Inu che ha commosso il Giappone. Ma chi era Fido, l’amico a quattro zampe tutto italiano di Borgo San Lorenzo?
La storia dell’amico a 4 zampe di nome Hachiko è nota a tutto il mondo. L’Akita Inu dal pelo bianco che rimase fedele al suo padrone anche dopo la morte di quest’ultimo sopraggiunta nel 1925. Da allora fino al 1935 il cane attese il ritorno del suo Hidesaburo Ueno, il professore universitario stroncato da un ictus, seduto di fronte alla stazione dove era solito accompagnarlo ogni giorno per prendere il treno che lo avrebbe portato a lavoro.
Ma sebbene l’omonimo film di origine americana abbia contribuito a rendere mondiale la sua fama, Hachiko non è stato l’unico caso di fedeltà estrema.
Una storia analoga infatti, ha uno sfondo tutto tricolore.
Nel 1941 un incrocio di Pointer Inglese fu trovato e adottato col nome di Fido, da Carlo Soriani, un operaio delle Fornaci Brunori di Borgo San Lorenzo. Proprio come Hachiko, Fido ogni mattina era solito accompagnare il suo padrone alla fermata dell’autobus e analogamente ogni sera ne aspettava il ritorno nel medesimo luogo.
Il 30 dicembre 1943 però a seguito dei bombardamenti che coinvolsero anche la fabbrica Brunori, Carlo Soriani perse la vita. L’accaduto non tolse le speranze a Fido che continuò ad attenderlo ogni giorno per quattordici anni fino alla sua morte.
La storia interessò la stampa locale fin da subito tanto che il 9 novembre 1957 il Sindaco di Borgo San Lorenzo su iniziativa del giornalista Martinelli, insignì Fido di una medaglia d’oro. L’evento venne ripreso dalle telecamere dell’Istituto Luce ed è ancora oggi consultabile nei loro archivi. Nello stesso anno il Comune omaggiò l’amico a quattro zampe di una statua raffigurante il cane fedele con la dedica: “A Fido, esempio di fedeltà”.
Alla sua morte, avvenuta il 9 giugno 1958, Fido venne seppellito all’esterno del cimitero di Luco dove riposava il padrone.
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