La svolta epocale in Cina: vietato mangiare carne di cani e gatti
Nella storia della Cina per la prima volta, nella lista delle specie commestibili non rientrano più i cani e i gatti considerati ora animali d’affezione
L’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus ha accelerato una decisione storica in Cina. Il Paese ha finalmente escluso dalla lista delle specie commestibili i cani e i gatti considerati esclusivamente animali d’affezione.
La svolta da considerarsi epocale per la Cina è stata annunciata dal Ministero per l’Agricoltura e gli Affari rurali cinese che ha successivamente diffuso la lista aggiornata delle specie animali edibili, ossia destinate al consumo umano. All’interno della suddetta lista rimangono 18 specie, alcune delle quali considerate come “animali da redditi” anche nel mondo occidentale.
A seguito della storica decisione cinese, si è espressa anche l’On. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare sui diritti degli animali e portavoce in Italia della Dog World Alliance, l’associazione internazionale fondata dal magnate sino-giapponese Genlin con l’obiettivo di mettere al bando in tutto il mondo il consumo di carne di cani.
Secondo l’Onorevole Brambilla qualora le autorità cinesi dovessero applicare correttamente le nuove disposizioni di legge, si potrebbe porre fine anche al Festival di Yulin, ossia all’evento annuale che celebra il consumo di carne di cani.
Anche in Italia la Brambilla ha depositato alla Camera una proposta di legge per formalizzare il divieto di consumo di carne di cane e gatto. Nel territorio italiano, infatti, nonostante non si verifichi alcun caso di consumo di carne di cani e gatti, non esiste una legge che ne formalizzi il divieto.
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